“Non sapeva che facevamo video…”

“Ah…bè…non stiamo raccontando quello facciamo…”

Mi sono rabbuiata e un po’ demoralizzata. Io che faccio comunicazione, non racconto chi siamo.

Già, non raccontiamo mai quello che facciamo io e Stefano, perché siamo sempre concentrati sui progetti. Arrivano uno dietro l’altro per fortuna, grazie al passaparola delle persone per cui abbiamo lavorato e alla fine non c’è mai il tempo o la necessità di spiegare quello che facciamo.

Che poi cosa facciamo? Video. In teoria, ma a volte ci sembra che sia qualcosa di più.

Quando varchiamo la porta di un’azienda, un hotel, una cantina, un bar, un negozio incontriamo sogni, speranze, passioni, voglia di fare le cose bene, al meglio. E già lì rimaniamo conquistati.

Ci guardiamo e, sorridendo, ci diciamo: “Che storia bellissima, raccontarla sarebbe stupendo”.

A volte non sono storie, ma la necessità di spiegare qualcosa di complicato e allora sono sfide tra storyboard, animazioni e sceneggiature, per rendere semplice un concetto, un macchinario o una tecnologia.

Ci piace ascoltare i clienti, che poi alla fine il più delle volte diventano amici e finisce che li chiamiamo per nome.

“Vado dalla Chiara, Ma.”

“Da chi vai?”

“Da un cliente, mamma, è per lavoro.”

Lavoro…ci divertiamo così tanto che alla fine non sappiamo davvero se chiamarlo lavoro o passione, o tutti e due.

Ci piace ascoltarvi, capire chi siete, cosa fate, come raccontarvi con il vostro stile e la vostra voce.

Ci piace progettare la vostra storia, anzi le vostre storie, perché non ce ne mai una.

Non è quasi mai un solo video da fare: i canali dove condividerli sono ormai tantissimi e ognuno con un suo pubblico, delle proprie regole e degli stili diversi.

Allora via di creatività e ingegno per trovare la chiave giusta, il tono adatto, le sequenze corrette a seconda di dove vuoi andare su Instagram, Facebook, Youtube o se il video è interno.

A volte c’è un po’ di timidezza quando vi mettiamo davanti alla camera, ma Ste è sempre rassicurante e poi mi dice: “Tanto ci sei tu che metti tutti a loro agio”. E lì capisco che siamo proprio come le coppie dei telefilm. Bonnie e Clyde. Sembra davvero un film a volte.

Quando partiamo con la macchina carica di attrezzatura, quando montiamo i set, quando andiamo in perlustrazione, quando raccogliamo le interviste, quando si salgono montagne, o si cammina nelle vigne, quando si indossano caschetto e guanti e si entra in una fonderia e un’acciaieria, quando la sera torniamo a casa stanchissimi, ci facciamo una pizza e andiamo a letto.

Ma poi la mattina sveglia presto perché siamo così curiosi di vedere il girato, perché ci troviamo a parlare su cosa tagliare, dove inserire quella scena. Le volte che rimontiamo tutto, perché si vede che la pignoleria è propria di casa qui dai Gatti-Raimondi.

Abbiamo sempre il groppo in gola, quando vi portiamo il video o ve lo mandiamo. Gli piacerà, avremo colto, capito?

E poi arrivano i sorridi soddisfatti. E allora tiriamo il fiato, ricominciamo a respirare e a pensare a una nuova avventura.

Ne abbiamo vissute così tante in questi anni, e sempre in compagnia di persone stupende, che ci hanno consegnato il loro sogno per raccontarlo.

Fino ad oggi abbiamo raccontato di voi, oggi vi raccontiamo invece il nostro sogno, che è fatto alla fine dei vostri.

Grazie a tutti. In attesa della prossima storia da raccontare.